domenica 3 agosto 2008

La storia di Pozza e Sofia

Estate!

Sofia, dalla finestra della sua cameretta guarda fuori. Il piccolo nasino appoggiato al vetro, la bocca leggermente aperta e gli occhietti vispi che scrutano l'orizzonte. Respira, lasciando ogni volta sul vetro un alone che annebbia la visuale, ma che è l'ideale per lasciare dei graffiti, come su di una lavagna magica. Le piccole dita si muovono scivolando sul vetro, creando forme. Ecco! una stellina, un cuore, il suo nome.

Fuori piove, piove forte. E' un temporale. L'acqua cade a scroscio inzuppando tutto. I suoi occhietti marroni osservano.. Nell'aria si percepisce l'umidità e l'odore di terra ed erba secca bagnata dopo molti giorni di sole costante. E' il profumo della campagna che sembra quasi che ringrazi la pioggia per averle dato un pò di sollievo.

A Sofia questo non interessa. Lei, una folta chioma di capelli riccioli, non vede l'ora di uscire di casa per poter giocare.. i temporali estivi arrivano quasi all'improvviso ed improvvisamente scompaiono. La piccola Sofia, con la vitalità dei suoi 5 anni e mezzo, esce di casa e pesticciando con i piedi nelle pozzanghere, sogna. "Sono Bloom delle Winks!", "No, sono una delle Principesse Sirene!..". Salta a piedi uniti da una pozzanghera all'altra con il suo corpicino e le movenze da modella in miniatura. Il suo visetto simpatico tutto impiastricciato con i trucchi presi di soppiatto alla mamma.

"ahia! per favore stai un pò attenta!" grida una vocina simpatica "non mi vedi? Potresti farmi male!"

La piccola Sofia si ferma e sbalordita si guarda intorno. Non c'era nessuno, e la vocina pareva venisse proprio da una pozzanghera che si era formata davanti al cancello di casa.

"Scusami, non l'ho fatto apposta!" ribattè Sofia.

Per alcuni secondi la bimba rimase a fissare quella pozzanghera. Era carina, formava quasi un cerchio perfetto, non era troppo profonda e sulla sua superficie ci si poteva specchiare.

"Chi sei te? Come ti chiami?" riprese la bimba.

"Mah! non lo so. Io per mia natura mi devo adattare alle forme che trovo; io sono come altri vogliono che io sia.." rispose la pozzanghera.

" Allora, visto che sei una pozzanghera, io ti chiamerò Pozza!" disse Sofia.

" bello, mi piace proprio il mio nuovo nome... Io sono Pozza la pozzanghera e vivo per te".

Il visino di Sofia si illuminò e la sua piccola bocca con labbra sottili si aprì ad un sorriso di soddisfazione. Oggi si sentiva più grande della sua età.

"Dai pozza, giochiamo insieme!".

"Togliti le scarpe e a piedi nudi fai piccoli saltelli su di me.." disse Pozza.

Sofia non se lo fece ripetere due volte. Lei amava saltare nelle pozzanghere.
Dalla casa si udivano le risate della bambina. Il sole intanto era tornato a splendere; questa è la magia dell'Estate.
Sofia era ora sdraiata accanto a Pozza e scrutava il cielo.

"Pozza.." chiese " ti piace guardare il cielo?"

"mia piccola amica, io non ho occhi per vedere, io percepisco le forme riflesse sulla mia superficie..." disse Pozza.

"Allora se non hai occhi non puoi vedere neanche me?"

"Aspetta" disse Pozza a Sofia "appena la mia superficie si sarà calmata, voglio che tu ti specchi in me.."

Sofia si mise gattoni e piano piano si sporse sulla superficie di Pozza.

"Ohhh!" disse Sofia. "Ohh!" disse Pozza.

"Sei bellissima!" disse Sofia.

"Io percepisco che te sei bellissima amica mia. Ricorda che io per natura sono come altri vogliono che io sia. Io non ti vedo ma pecepisco la tua immagine riflessa su di me. Io sono bellissima perchè te sei una bellissima bambina ricciola, con un visino vispo e rotondo, occhietti simpatici, nasino appena accennato e una piccola bocca sorridente."

Con il passare del tempo le due amiche continuarono a giocare, mentre il sole implacabile arrostiva la terra.

"Pozza, posso chiederti una cosa?"

"Certo amica mia.." rispose Pozza.

"Mi sembra che tu stia diventando sempre più piccola, perchè?" Chiese Sofia.

"Non lo so! noi, a differenza di voi, nasciamo grandi e poi rimpiccioliamo fino a scomparire. Io non sono diversa dalle altre pozzanghere. Anche io sono destinata a scomparire.."

"Noo! non voglio. Io voglio giocare ancora con te!" gridò Sofia "perchè non rimani con me?"

Pozza oramai era quasi evaporata del tutto. Di lei rimaneva solo un alone umido nel terreno.

"Vedi cara amica mia, a volte ci sono cose che siamo costrette ad accettare nostro malgrado. Io vorrei rimanere con te, ma non posso. Ora devo proprio andare. Addio mia bellissima piccola amica, sono felice di averti incontrato".

Sofia rimase un pò a fissare il marciapiede dove poco prima giocava e si divertiva con Pozza.. Ad un certo punto riprese vitalità, alzò la testa e gridò:" Babbo! allora si và al mare o no? Io mi sto annoiando".
Addio piccola Sofia. Anche te, per tua natura, a 5 anni e mezzo, non ti poni troppe domande e non ti fai troppi problemi. Addio piccola Sofia, o meglio, arrivederci al prossimo temporale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande perfect man!!!! il racconto della piccola Sofia è bellissimo!!!! complimenti pieno di tatto e fantasia, sai una cosa sei una persona molto sensibile,molto attento ai particolari,alle sfumature ed i bisogni di un bambino direi se ti conoscessi un padre perfetto!!! credo ke la pozza come metafora sia tu,la piccola si specchia in te,te sei fiero ke sia bellissima,poi lentamente ti "prosciugherai" felicissimo però di aver regalato momenti magici alla piccola sofia. Ciao ti auguro tutta la fortuna del mondo la meriti. Un abbraccio.Il mantovano

Anonimo ha detto...

Sei un uomo bellissimo pieno di fantasia e poesia...
Il Girasole