martedì 26 agosto 2008

Pensieri e parole (di una bimba di 5 anni e mezzo)

Uomo e Donna sono in spiaggia, tranquillamente seduti sui lettini e parlano..
Figlia, con il suo visetto vispo e intelligente li guarda ed ascolta..


Uomo:"...Ti dicevo appunto di quella signora, per farti capire, quella che sta insieme a tizio!"

Donna:"Ah! ho capito!"

Figlia:"Chi, babbo?"

Uomo:"Stiamo parlando di quella signora che è amica di babbo e mamma!"

Figlia (Dopo aver pensato un attimo):"Ma quale signora?"
Uomo:"Piccola, é un'amica di babbo e mamma... mmmm, come posso spiegarti?!!"

Figlia:".. quella cicciona?"


Uomo (colto un pò alla sprovvista):"Ehm!! no piccola non è cicciona.... e poi non si dicono mai queste cose anche se sono vere... e specialmente ad una donna"

Figlia:"ah! ..Sì babbo, scusami tanto... ma chi è, quella un pò grassa?"
Uomo (in imbarazzo):"..noo, non devi neanche dire un pò grassa!"

Figlia:"scusami, scusami tanto babbo!"

Figlia guarda babbo ed all'improvviso ecco come una scintilla che gli balena negli occhi..

Figlia:"ehm! babbo, scusami... ma quella signora ha un bambino dentro la pancia?"


Uomo (coprendosi il volto con una mano)."oh! noo!"

E' inutile, anche a 5 anni e mezzo, l'essere femminile è avanti anni luce...

mercoledì 20 agosto 2008

Perchè?

..ma perchè deve essere sempre così duro e difficile tenersi stretta la persona che si ama?

Perchè le belle storie finiscono bene solo nei libri o nei film? Perchè?...

Perchè commettiamo errori? Perchè continuiamo a commettere errori?

Perchè è così difficile perdonare?

Perchè siamo così complicati?

Perchè dobbiamo soffrire?

Perchè è così bello amare ed essere innamorati?

Perchè non posso pensare di rimanere senza di lei?

Perchè la sto perdendo?

Perchè non esiste il vero uomo perfetto?



Perchè?




Comunque anche oggi c'è il sole e a lui poco importa se deve rincorrere la sua amata luna per l'eternità..

Vi auguro una splendida giornata!

lunedì 18 agosto 2008

Donna e Me

La prima volta che la vidi passeggiava con un gruppo di amiche per il Corso principale della mia città.

Era bellissima! Occhi verdi, labbra grandi e carnose, denti perfetti, capelli folti e riccioli..
Non era italiana, e questo le dava un fascino ancor più profondo.

Io la osservavo fermo sul marciapiede con alcuni miei amici.. Mi piaceva! Mi piaceva quando parlava con il suo accento americano, mi piaceva come camminava.. Sì mi piaceva proprio quella ragazza. Io come al solito mi limitavo a guardarla e ad immaginare che sarebbe stato bello conoscerla.. sapevo comunque che non avrei fatto il primo passo, ma mi sarei limitato a chiudere gli occhi e a sognarla..
Quando passava mi era sembrato che mi avesse guardato.. sì sembrava proprio che avesse guardato me. "noo! non è possibile che sia interessata a me" pensavo..

Alle sette di sera, per il Corso, ci sono centinaia di giovani che passeggiano, che si incontrano, che parlano, che si baciano.. Improvvisamente, scorgo tra i ragazzi che camminano in gruppo insieme a lei, una figura familiare che, dopo averle parlato brevemente, si dirige verso di me.

"Grande beccatore!" sento urlare.. "Oh, no!" penso tra me e me, "non ci posso credere!".

Era proprio lui, mio fratello, ed io avevo già capito quello che mi sarebbe accaduto.. Eravamo soliti, io e lui, a prenderci in giro a proposito delle ragazze che via via frequentavamo.

"Vieni, vieni quà che ti devo presentare una ragazza!" grida fermandosi proprio nel bel mezzo del corso gremito di gente..

"nooo! voglio morire" pensavo "non ci credo che mi stia facendo questo!" Sentivo chiaramente che le mie guance stavano diventando rosse, mentre le mie mani avevano iniziato a sudare. Passandogli vicino gli sussurrai "Poi a casa facciamo i conti". Lui strizzandomi l'occhio prese lei per una mano e me la presentò.. Era di una bellezza disarmante. Non riuscivo a trovare nulla in lei che non fosse perfetto. Lei mi sorrise mentre io, in preda ad un crescente imbarazzo, non riuscivo più a controllarmi.. Non riuscivo neanche a parlare, stavo sudando freddo dallo stress di quella situazione, ma nello stesso tempo, il cuore mi batteva all'impazzata e il respiro mi si era fatto affannoso. Volevo scomparire.. stavo facendo una figura da idiota e non avevo modo di evitarla.. Che avrebbe pensato lei di me? Forse quella era l'unica occasione che avevo per conoscerla, e l'avevo trasformata in un fallimento totale. "Grande beccatore!", continuò mio fratello"pensa che fortuna! Mentre passavamo di quà, questa ragazza è venuta da me e mi ha detto che aveva visto un ragazzo molto bello e voleva sapere se ero in grado di farglielo conoscere e... pensa un pò eri proprio te, mio fratello.. non sei contento?"
Che dovevo fare? ucciderlo lì davanti a tutti o ringraziarlo per avermela fatta conoscere?

Io mi sentivo gli occhi di tutti addosso e cercavo di darmi un pò di contegno. Lei mi fissava e sorrideva.. tentai di parlarle del più e del meno, ma non riuscivo a trovare argomenti.. comunque, già a favore mio giocava il fatto che potevo parlare un minimo di inglese.. non che fossi un luminare, ma era già qualcosa..

Ci lasciammo con la promessa che ci saremmo rivisti per il corso. "Mi è successo? ma é successo veramente a me? Una bellissima ragazza ha detto che ero bello e che le piacevo"

Quella sera andai a casa felice. Mi sentivo bene. Una strano senso di euforia mi stuzzicava, mentre, ogni volta che pensavo a lei il cuore aumentava il battito ed il respiro tornava a farsi affannoso. Era proprio questo l'amore a prima vista? Qualunque cosa fosse, io non volevo che finisse lì. Ne volevo ancora.. Quella notte me la sognai ed improvvisamente ebbi la sensazione che avrei dovuto consolidare la conoscenza o l'avrei potuta perdere. Non la volevo perdere, era troppo bella, troppo perfetta, era... troppo, insomma..
Avete presente quando vedete una ragazza e pensate "Lei è quella giusta, quella con cui voglio passare il resto della mia vita" ecco questo è quello che pensavo io.. eppure l'avevo conosciuta per pochi minuti.

Non si può spiegare che cosa è che ci scombussola così profondamente.. Che cos'è veramente l'amore, che cos'è la passione.. non ho una risposta a questo, forse è una reazione chimica, forse è la nostra anima.. il mio incontro con Donna è stato come aver toccato la luna, no è stato come se una bomba atomica mi fosse esplosa dentro, no ancora di più..

Io l'ho amata dal primo momento che l'ho vista, amore profondo, passione.. io, ancora oggi la continuo ad amare come la prima volta che l'ho vista.
E' come se lei, la sua immagine, il suo modo di essere fossero diventati parte di me.

Quando nei giorni successivi la rincontrai, credevo che il cuore mi sarebbe esploso. Dandomi un pò di contegno (poi in fondo siamo uomini, che cavolo) la invitai a fare una passeggiata. Lei accettò e ci ritrovammo a camminare e parlare e la cosa era meravigliosa. non potevo toglierle gli occhi di dosso. Era bella anche la sua voce.. Non riuscivo a controllare bene le emozioni, ma la cosa era talmente piacevole che sinceramente non me ne poteva fregare di meno.. Ricordo che ad un certo punto le presi la mano, e lei me lo lasciò fare. Camminavamo mano nella mano!.
L'avrei voluta baciare, ma ero ancora timoroso ed incredulo su quanto mi stava accadendo.. perciò anche camminare mano nella mano a me andava più che bene..

In quei giorni non sentivo più la fame, non sentivo la stanchezza, ogni secondo ogni attimo non facevo che pensare a lei, alla sua bellezza, al suo profumo, al suo sorriso. In casa non camminavo, volavo ed avevo sempre musica nelle orecchie. I miei genitori e mio fratello mi osservavano e tra sè poi si davano sguardi come a dire "Questo ha proprio perso la testa". Mio fratello non cercava più neanche di sfottermi, perchè ormai nulla mi poteva più attaccare..

Donna questo è dedicato a te..

giovedì 14 agosto 2008

Un tranquillo pomeriggio (sulla strada per il mare)

..Anche oggi, dopo il lavoro, Babbo prepara tutto l'occorrente per trascorrere il pomeriggio in spiaggia con i figli. Dopo aver controllato la sua check list "..borse asciugamani? Sì ..Borsa viveri? Sì ..Creme varie? Sì ..borsa giochi? Sì ..Figlio? Sì ..Figlia? Sì .." Ecco finalmente ci siamo.. Reggetevi che si parteee!! (ricordarsi di allacciare le cinture, please!)
dopo circa tre secondi..

Figlio:"Babbo! Musica!"

Babbo accende lo stereo.

Figlia:"Però al ritorno niente musica... Va bene Babbo?! Nemmeno un pezzettino di musica voglio sentire quando si ritorna.. Ok? Giuralo Babbo!"

Babbo:"Va bene, lo giuro!"

Figlia:"Babbo cerca di non fare il furbino, che io ti tengo d'occhio! guarda che poi me lo ricordo che me lo hai giurato!!"

Babbo (sbuffando)."Ok! Ok! non faccio il furbino.."

Circa 15 secondi di pace e silenzio.

Figlia:"Babbooo! Guarda un pò che cosa ho trovato?!"

L'oggetto in questione è un piccolo dardo calamitato attaccato ad un tappo di bottiglia.

Figlio:"Che hai trovato? Fammelo vedere!"

Figlia:"No, bellino! guarda che l'ho trovato io!"

Babbo:"..E dai, daglielo. Lo vuole solo vedere e poi te lo restituisce!"

Figlio osserva l'oggetto mentre Figlia mugugna arrabbiata.

Figlia:"Te sei un padre cattivo!"

Babbo:"E perchè io sarei un padre cattivo?"

Figlia:"Perchè quando una persona trova qualcosa poi è lei che decide quanto tempo il suo fratello la può guardare! ..E lui ci ha già messo troppo tempo!"

Babbo:"..E dai piccola, fai la brava!"

Figlia:"Uaaaaa!" Urlo acuto spaccatimpani.

Figlia (piagnucolando):"Te mi hai detto piccola? Non ci provare mai più!"

Figlio (avvicinandosi all'orecchio di Babbo mentre restituisce il dardetto alla sorella):"Babbo! E' proprio pazza questa sorella!"

Figlia:"Guarda che ti ho sentito, furbino! Tanto quel giochino non lo voglio più, te lo puoi tenere!"

Figlia (tenendo la lingua tra le labbra):" Prrrrr!"

Figlio:"Uffa! Sono stufo di questa sorella, mi fa le pernacchie e mi sputa sempre addosso."

Babbo:"Bimbi, ora basta! ...E te smettila di fare le pernacchie a tuo fratello!"

Figlia:"Allora io a te non ti voglio più bene, ecco! ..e non ti dò più nemmeno un bacino.. e te non sei più il mio Babbo! ... e poi lui non mi ha nemmeno detto grazie che gli ho dato il giochino che avevo trovato io. Uffa!"
Babbo (voltandosi verso il figlio):"Dai, su. Dille grazie, per favore."

Figlio (con un filo di voce):"Uffa! Grazie. Che palle questa sorella pazza!"

Altri 15 secondi di silenzio.

Figlia:"Uaaaaa!" Altro urlo acuto spaccatimpani.

Babbo:"Ora che cosa succede?"

Figlia (urlando di dolore):"Non lo vedi che mi sono rotta una gamba?"

Babbo accosta al bordo della strada e controlla la gamba di Figlia. La lesione altro non è che una minuscola ferita malapena visibile ad occhio nudo.

Babbo:" A me pare proprio che non ci sia nulla di grave in questa gamba?!"

Figlio (rivolgendosi alla sorella):"Lo vedi che sei anche una bugiarda? Non devi disturbare Babbo mentre guida!"

Figlia:"Bellino, ma non lo vedi che ho anche il sangue che esce? E' vero babbo che non ho detto una bugia?"

Figlio:"E' proprio una pazza!"

Babbo, mentre risale in macchina pensa piagnucolando: "Ma perchè oggi pomeriggio non sono andato a lavorare?"

martedì 12 agosto 2008

Pensieri notturni

E' sera..

Uomo, dopo essersi concesso il piacere di una bella doccia calda, si prepara per il meritato riposo.. prima di spalmarsi sul comodo lettone, seleziona l'intimo pulito (mutande) da indossare..

"Ahh! Bene!" pensa uomo tra sè e sè mentre si stiracchia e si ruzzola tra uno sbadiglio ed un gemito.. "ora mi voglio fare proprio una bella e godereccia dormita!", e ripensando alla splendida giornata passata si abbandona al sonno ristoratore.

Ma uomo non è proprio solo soletto.. Nel buio della stanza si accendono due piccoli fanalini che, guizzando a zig zag, da una parte all'altra fanno pensare ad una infestazione di spiritelli perduti..
Ah! Già, dimenticavo! Da qualche settimana è presente in casa un nuovo membro della famiglia.. La gattina Lola..

Tutte le sere prima di addormentarsi, uomo deve dedicarle un pò di tempo.

Anche questa sera, lola si materializza sul lettone e comincia ad attaccare e morsicchiare prima i piedi, poi le mani, poi annusa il viso di uomo producendo il caratteristico rumore "Prrr!,Prrr!,Prrr!" mentre si affila le unghie nel materasso.. Infine, si và ad adagiare proprio nel mezzo delle gambe di uomo, dove si aggomitola e si addormenta.. "Finalmente ora si dorme!" pensa uomo, cercando di riprendere a sognare da dove era stato interrotto..

Improvvisamente, nel bel mezzo della notte, uomo socchiude gli occhi..
Che strana sensazione? uomo cerca di mettere a fuoco le idee..
Ma che cavolo sta succedendo? Nel buio della notte, uomo si rende conto che la gattina Lola, posizionata nella sua zona intimamente strategica, deve avere scambiato tali parti per la mammella materna.. Uomo cerca di allontanarla, ma Lola continua imperterrita nella sua azione. Più uomo cerca di spingerla via, più Lola si fà insistente. Dopo alcuni minuti di vani tentativi, uomo si rende conto che Lola non è tanto interessata alle sue intimità quanto al succhiare il tessuto dell'abbigliamento che indossa (mutande "pulite"!).

Capito il problema, uomo, se vuole tornare a dormire, trova la soluzione. Con una manovra velocissima, si priva dell'indumento e lo getta lontano. La gattina Lola, con un guizzo fulmineo si lancia nel buio. Dopo una frazione di secondo si scorgono in un angolo della stanza i suoi occhietti e si ricomincia a sentire il rumore delle sue fusa. Lei ora può dormire tranquillamente adagiata sul suo oggetto del desiderio.
Uomo, prima di tornare al suo ancor più meritato riposo, medita, e nella sua testa si materializza questo pensiero notturno:

"Con la gattina Lola, quando ti togli le mutande, puoi finalmente dormire in pace...
con donna, quando ti togli le mutande, non è di sicuro il momento di dormire.."

domenica 10 agosto 2008

Il Grande Cocomero (Vietato ai minori)


Io credo di averlo sempre saputo..

da quando ero piccolo ho sempre amato mangiare il cocomero..
no, non è un'operazione semplice, è quasi come lavorare alla realizzazione di un opera d'arte..

ci sono le tecniche per aprirlo, per mangiarlo; c'è chi mangia i semi, chi li sputa..

C'è chi gli piace mangiarlo direttamente a morsi, chi usa il coltello per non macchiarsi, chi gli piace immergersi dentro...


per me c'è sempre stato anche un rapporto spirituale con questo frutto...

Va bè, non starò quì ad annoiarvi... però è vero che ne ho mangiati a più non posso..
Ebbene, eccovi l'ultima sui cocomeri...

articolo tratto dal sito Health News.

Il cocomero: un viagra naturale?

Dei ricercatori della Texas A&M University hanno scoperto che il cocomero può avere degli effetti simili al Viagra.

Dunque, pur non essendo una cura medica, gli effetti del cocomero possono aggiungere un po' di pepe alla vostra vita sessuale. La citrullina, l'ingrediente principale responsabile di questi effetti, è contenuta nella polpa e nella buccia del cocomero.

*commento personale: ma scusate, come è possibile chiamare un ingrediente così importante "citrullina"? va bè dato che io non sono uno scienziato... avranno avuto i loro buoni motivi*


Degli scienziati facenti parte di una delle maggiori compagnie mondiali produttrici di cocomeri hanno spiegato che la citrullina produce un composto che facilita il rilassamento dei vasi sanguigni, similmente a quanto fa il Viagra. Dalla reazione tra la citrullina e gli enzimi del corpo, deriva l'arginina, un aminoacido che ha delle funzioni molto importanti, come l'eliminazione dell'ammoniaca dal corpo, il rilascio di ormoni e, per la cura della disfunzione erettile, il rilassamento dei vasi sanguigni.

Penelope Perkins-Veazie, una ricercatrice della USDA (Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti), ha affermato che la citrullina è contenuta in tutti i tipi di cocomero, ma è concentrata soprattutto in quelli gialli. Ha anche spiegato che, in realtà, prima di alzare davvero il livello di arginina nel corpo occorre mangiare grosse quantità di cocomero.

*commento personale: io sono di diritto in questa categoria, grazie Penelope*

Tanto per chiarire, io ho sempre "funzionato" alla perfezione anche senza cocomero ma dato che adesso si sà... (a proposito quello della foto sopra non sono io!)
Donna preparati! in questi ultimi tempi mangio solo cocomero...

venerdì 8 agosto 2008

Un grande musicista


Ambiente affollato con persone sedute che si preparano ad assistere ad un evento.
Ad un certo punto eccolo che arriva. Jedd ha 11 anni, camicia bianca, pantaloni eleganti neri, scarpe nere lucide. Si è preparato a lungo per questo momento. Questa mattina, appena svegliato, si è fatto la doccia, si è lavato ed improfumato, si è pettinato a modino e si è messo il gel nei capelli. E' un pò emozionato ma non importa.

E' il suo turno e lui si dirige deciso verso il piccolo palco con in mano la sua chitarra. Si siede, aggiusta il leggio con lo spartito musicale, aggiusta il microfono e si prepara. Jedd è di carnagione molto chiara, indossa occhiali da vista che però tiene in bilico sulla punta del naso. Ha un bel viso con una spruzzata di lentiggini sulle guance e sul naso.


Suona alcune note per accordare la chitarra.. le dita lunghe ed affusolate si muovono velocemente mentre lui con la testa inclinata cerca di capire quando il suono è perfetto. Ad un certo punto si ferma, alza la testa e si guarda intorno. Il brusio delle persone in attesa cessa di colpo. Jedd è pronto per iniziare e sembra proprio un vero musicista. Di fronte a lui il suo insegnante di musica che lo accompagnerà.


Scruta tra il pubblico alla ricerca dei suoi genitori, che ovviamente sono lì, e sono anche più emozionati di lui.. eccoli, li ha visti. Fà un respiro, si china verso la sua chitarra ed inizia a suonare.. all'inizio il suono è un pò incerto, ma poi le sue dita partono decise. Il brano è "nella vecchia fattoria". Mentre suona, Jedd socchiude gli occhi ed oscilla la testa dandosi il ritmo. Di tanto in tanto sbaglia qualche nota, si ferma qualche secondo e riparte cercando di correggere l'errore.. Al termine del suo saggio le dita si fermano, la testa si alza, lo sguardo scruta la platea e, dopo qualche secondo ecco uno scrosciare di applausi e urla di incitamento. Tra le persone si identificano molto bene i genitori, perchè sono quelli che si stanno "sbucciando" letteralmente le mani per applaudire e nei loro volti e nei sorrisi si nota evidente la soddisfazione per quel loro figlio "prodigio".

Jedd si alza e sorride. Nel suo viso risaltano i denti un pò sproporzionati ma che comunque gli danno un chè di simpatico.. si mette una mano sulla pancia e si inchina più volte per salutare un così caloroso pubblico.
Soddisfatto della sua prestazione prende la chitarra e si allontana velocemente.

Detto tra noi, non è che sia stata una prestazione così eccezionale, tutto sommato ha commesso molti errori ed il brano " la vecchia fattoria" non è certo il massimo.


Mentre si allontana si può scorgere sul lato della sua testa, poco sopra l'orecchio sinistro, uno strano dispositivo elettronico con una parte che stà sull'orecchio ed è collegata con un filo ad un dischetto delle dimensioni di una moneta da due euro attaccato al cuoio capelluto.

Ah! Forse mi ero dimenticato di dire che Jedd è un bambino sordo. E' nato con sordità bilaterale profonda e, senza l'ausilio di un sistema di amplicazione, non potrebbe sentire nulla.


Ebbene sì, Jedd è un grande musicista, ne sanno qualcosa lui e la sua famiglia. Anni di sacrifici, frustrazioni, fatica, scelte difficilissime. Visite, incontri giornalieri con la logopedista e poi, all'età di otto anni una piccola svolta, a Jedd è stato installato un impianto cocleare. Badate bene, è sbagliato pensare che ora sia tutto a posto o che Jedd possa ora sentire tutto..


Quello che importa veramente è che Jedd oggi ha superato il suo saggio di chitarra come tutti gli altri suoi compagni di scuola ed è felice. E' giusto che si senta un grande musicista...

martedì 5 agosto 2008

Francesco ed Alice

Ok! cercate di leggere ed immaginare...

Ovviamente è Estate, ed in Estate a Grosseto si và al mare.. la nostra fortuna è che il mare è a dieci minuti di macchina e la nostra stagione balneare inizia a Giugno per finire a Settembre..

Marina di Grosseto, sole e caldo umido; Bagno delle poste, ombrelloni fitti, bambini che giocano, adulti sdraiati che si riposano. Un gruppo di ragazzi si ritrova sempre ai tavolini sotto gli ombrelloni vicini al bar. Alcuni di loro giocano a carte, alcuni chiacchierano altri si abbracciano e amoreggiano...

Francesco ed Alice stanno insieme già da tempo, sono entrambi giovani ma è evidente che sono già molto uniti, ed il sentimento tra loro è grande..



Francesco è un bel ragazzo moro, alto e magro, con modo di fare gentile ed educato. E' uno studente ed un giocatore di basket.. è spensierato e di carattere tranquillo.. Negli ultimi tempi si presenta in spiaggia già stanco e si trascina fino a trovare un lettino libero sotto gli ombrelloni per adagiarsi e dormire, non prima però di ricevere tre o quattro baci dalla sua Alice. E' evidente che il suo sonno è più piacevole se accompagnato dall'odore di quei baci.

Alice è una bella ragazza e, a differenza di Francesco, è energetica e solare, ha movenze da ballerina ed è allegra e simpatica. E' piccolina così che, quando sono abbracciati e si baciano, lui si deve chinare e lei deve alzare la testa e mettersi sulle punte dei piedi. Per loro però, il desiderio di baciarsi è più grande della apparente fatica che devono compiere ogni volta che lo fanno.



Anche al bagno delle poste è presente un campo da beach volley. Giocare a beach è divertente ed è un modo per mantenere la linea, almeno per alcuni di noi. Ogni volta che arriviamo, c'è sempre Alice che gesticolando mima un palleggio; è il suo modo per chiedere se siamo pronti a giocare. Ovviamente non le si può dire di no.

Si inizia sempre dicendo che si gioca per divertirsi un pò, che è solo un gioco, che siamo lì solo per far numero e così via.. ma una volta che inizia la partita, l'agonismo prende il sopravvento.. sole a picco sulle teste, sudore, sabbia che si appiccica dappertutto.. grida, tuffi, tocchi maligni, salti e schiacciate.. non vi è più molta cavalleria, si vuole vincere.. e poi battute, prese in giro, high five.. Alice è bravissima a tenere alto il morale della squadra; ogni tanto ti tira la sabbia, ogni tanto ti dà una spinta.. E' divertente.

Ogni tanto, quando è sveglio, gioca anche Francesco. Sono buffi perchè spesso discutono mentre giocano, ma sono quelle discussioni che trapelano amore.. sono come si suol dire una bella coppia oppure sono fatti uno per l'altro.... e comunque finiscono sempre lei nelle braccia di lui e si baciano, baci passionali e profondi che sembra quasi che lei gli danzi intorno..

"La lasci in pace quella ragazzetta!" A volte scherzosamente dico a Francesco, "non ho mai visto nessuno che alla tua età è sempre stanco!" continuo..

Lui mi sorride e risponde "Io tutte le mattine vado a lavorare in una pasticceria.. ecco perchè sono stanco"..

Questi sono momenti che si vorrebbe non finissero mai, e comunque quando siamo così giovani si ha la inconsapevole certezza che dureranno ancora per moltissimo tempo.


Oggi sono arrivato in spiaggia, e stranamente sotto gli ombrelloni vicino al bar non c'era nessuno. Non c'era Alice che mi chiedeva di giocare a beach volley, non c'era la lunga ed esile figura di Francesco che dopo aver ricevuto la sua dose di baci si strascinava alla ricerca di un posto per dormire.

Strana giornata, facce tristi, persone che bisbigliano...

Da oggi Francesco non verrà più al bagno delle poste, da oggi Francesco non abbraccerà più Alice, da oggi non ci sarà più la sua esile e lunga figura che si trascina per cercare un posto per dormire, Francesco non giocherà più a beach volley. Francesco ci ha lasciato questa mattina alle 6.. la sua vita si è spezzata quando, per un colpo di sonno, il suo furgone si è schiantato contro un pino.

Francesco non era in discoteca, non aveva fatto uso di droghe nè era ubriaco al volante.. Francesco stava lavorando. Non è giusto morire così, a 19 anni.

Anche oggi mi è sembrato di vederlo camminare lentamente tra gli ombrelloni e mi è sembrato di vedere Alice che dopo averlo baciato gli danzava intorno..

questo post è dedicato alla memoria di Francesco Tenti ad Alice ed alle loro famiglie!

domenica 3 agosto 2008

La storia di Pozza e Sofia

Estate!

Sofia, dalla finestra della sua cameretta guarda fuori. Il piccolo nasino appoggiato al vetro, la bocca leggermente aperta e gli occhietti vispi che scrutano l'orizzonte. Respira, lasciando ogni volta sul vetro un alone che annebbia la visuale, ma che è l'ideale per lasciare dei graffiti, come su di una lavagna magica. Le piccole dita si muovono scivolando sul vetro, creando forme. Ecco! una stellina, un cuore, il suo nome.

Fuori piove, piove forte. E' un temporale. L'acqua cade a scroscio inzuppando tutto. I suoi occhietti marroni osservano.. Nell'aria si percepisce l'umidità e l'odore di terra ed erba secca bagnata dopo molti giorni di sole costante. E' il profumo della campagna che sembra quasi che ringrazi la pioggia per averle dato un pò di sollievo.

A Sofia questo non interessa. Lei, una folta chioma di capelli riccioli, non vede l'ora di uscire di casa per poter giocare.. i temporali estivi arrivano quasi all'improvviso ed improvvisamente scompaiono. La piccola Sofia, con la vitalità dei suoi 5 anni e mezzo, esce di casa e pesticciando con i piedi nelle pozzanghere, sogna. "Sono Bloom delle Winks!", "No, sono una delle Principesse Sirene!..". Salta a piedi uniti da una pozzanghera all'altra con il suo corpicino e le movenze da modella in miniatura. Il suo visetto simpatico tutto impiastricciato con i trucchi presi di soppiatto alla mamma.

"ahia! per favore stai un pò attenta!" grida una vocina simpatica "non mi vedi? Potresti farmi male!"

La piccola Sofia si ferma e sbalordita si guarda intorno. Non c'era nessuno, e la vocina pareva venisse proprio da una pozzanghera che si era formata davanti al cancello di casa.

"Scusami, non l'ho fatto apposta!" ribattè Sofia.

Per alcuni secondi la bimba rimase a fissare quella pozzanghera. Era carina, formava quasi un cerchio perfetto, non era troppo profonda e sulla sua superficie ci si poteva specchiare.

"Chi sei te? Come ti chiami?" riprese la bimba.

"Mah! non lo so. Io per mia natura mi devo adattare alle forme che trovo; io sono come altri vogliono che io sia.." rispose la pozzanghera.

" Allora, visto che sei una pozzanghera, io ti chiamerò Pozza!" disse Sofia.

" bello, mi piace proprio il mio nuovo nome... Io sono Pozza la pozzanghera e vivo per te".

Il visino di Sofia si illuminò e la sua piccola bocca con labbra sottili si aprì ad un sorriso di soddisfazione. Oggi si sentiva più grande della sua età.

"Dai pozza, giochiamo insieme!".

"Togliti le scarpe e a piedi nudi fai piccoli saltelli su di me.." disse Pozza.

Sofia non se lo fece ripetere due volte. Lei amava saltare nelle pozzanghere.
Dalla casa si udivano le risate della bambina. Il sole intanto era tornato a splendere; questa è la magia dell'Estate.
Sofia era ora sdraiata accanto a Pozza e scrutava il cielo.

"Pozza.." chiese " ti piace guardare il cielo?"

"mia piccola amica, io non ho occhi per vedere, io percepisco le forme riflesse sulla mia superficie..." disse Pozza.

"Allora se non hai occhi non puoi vedere neanche me?"

"Aspetta" disse Pozza a Sofia "appena la mia superficie si sarà calmata, voglio che tu ti specchi in me.."

Sofia si mise gattoni e piano piano si sporse sulla superficie di Pozza.

"Ohhh!" disse Sofia. "Ohh!" disse Pozza.

"Sei bellissima!" disse Sofia.

"Io percepisco che te sei bellissima amica mia. Ricorda che io per natura sono come altri vogliono che io sia. Io non ti vedo ma pecepisco la tua immagine riflessa su di me. Io sono bellissima perchè te sei una bellissima bambina ricciola, con un visino vispo e rotondo, occhietti simpatici, nasino appena accennato e una piccola bocca sorridente."

Con il passare del tempo le due amiche continuarono a giocare, mentre il sole implacabile arrostiva la terra.

"Pozza, posso chiederti una cosa?"

"Certo amica mia.." rispose Pozza.

"Mi sembra che tu stia diventando sempre più piccola, perchè?" Chiese Sofia.

"Non lo so! noi, a differenza di voi, nasciamo grandi e poi rimpiccioliamo fino a scomparire. Io non sono diversa dalle altre pozzanghere. Anche io sono destinata a scomparire.."

"Noo! non voglio. Io voglio giocare ancora con te!" gridò Sofia "perchè non rimani con me?"

Pozza oramai era quasi evaporata del tutto. Di lei rimaneva solo un alone umido nel terreno.

"Vedi cara amica mia, a volte ci sono cose che siamo costrette ad accettare nostro malgrado. Io vorrei rimanere con te, ma non posso. Ora devo proprio andare. Addio mia bellissima piccola amica, sono felice di averti incontrato".

Sofia rimase un pò a fissare il marciapiede dove poco prima giocava e si divertiva con Pozza.. Ad un certo punto riprese vitalità, alzò la testa e gridò:" Babbo! allora si và al mare o no? Io mi sto annoiando".
Addio piccola Sofia. Anche te, per tua natura, a 5 anni e mezzo, non ti poni troppe domande e non ti fai troppi problemi. Addio piccola Sofia, o meglio, arrivederci al prossimo temporale.